Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

venerdì 13 maggio 2011

Una ricerca sul ruolo della stampa durante il Litorale Adriatico

Il volume del 2010 di "Gnovis pagjinis furlanis" presenta anche un articolo  che può interessare quanti seguono la ricostruzione delle vicende della seconda guerra mondiale in Friuli. Si tratta di un  saggio di Pieri Stefanutti intitolato  "Il Friûl e i fats furlans inte stampe dal Adriatisches Küstenland" che  approfondisce il ruolo della stampa negli anni bui dell'occupazione nazista.  Il lavoro, che riprende e sviluppa  il precedente "La svastica, il gladio e il fogolâr", pubblicato sul n. 2/2004 della rivista della Filologica "Ce fastu?",  analizza in particolare lo stile ed i contenuti del  quotidiano "Il popolo del Friuli" e del periodico "La voce di Furlanìa", sottolineandone il carattere propagandista le evidenti censure nei confronti del movimento partigiano e dell'occupazione cosacca.
Il testo in friulano (la traduzione dell'originale è stata curata da Remo Brunetti)  contribuisce alla discussione in atto sulla possibilità di utilizzare il friulano anche in argomentazioni di stampo oggettivo e scientifico.
L'articolo è stato così recensito dalla rivista "Ladins dal Friûl" dell'aprile 2011:
"tal contribût storic "Il Friûl e i fats furlans inte stampe dal Adriatisches Küstenland", Pieri Stefanutti nus conte ce che al sucedè in Furlanie daspò dai 8 di Setembar 1943 cuant la nestre tiere e fo ocupade dai todescs. In fats il Friûl al vignì distacât de Italie e cjapât dentri inte realtât aministrative dal cussì clamât "Adriatisches Künstenland", che al jere in pratiche un protetorât che al dipendeve diretementri dal Reich nazist. Di achì a partirin ciertis iniziativis, come la publicazion dal sfuei "La Voce di Furlania", par prudelâ une propagande che e veve il fin di distalianâ la etnie furlane".

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