Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

domenica 22 dicembre 2019

Cosacchi in Friuli, in tempi e modalità diverse

Da tempo si discute sulle cause e sulle caratteristiche della occupazione cosacca del 1944-45 in tanti paesi della Carnia e dell’Alto Friuli: sono usciti libri, memoriali, documentari, rielaborazioni letterarie.
Relativamente alla nostra zona, c’è un intero libro di Pieri Stefanutti (Novocercassk e dintorni. L’occupazione cosacca della Valle del Lago 1944-45, Ifsml 1995) dedicato al problema dell’insediamento cosacco nella Seconda guerra mondiale, con l’approfondimento su quanto accaduto nell’area precisa e delimitata dei Comuni friulani di Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis.
Ai cosacchi viene dedicato anche l’ultimo lavoro di Pieri Stefanutti,Cosacchi in Friuli, ieri e oggi, che esce con le edizioni EBS sia in formato cartaceo sia come ebook, raccogliendo alcuni contributi usciti in momenti e pubblicazioni diverse, finalizzati tutti a cercare di far conoscere il fenomeno dell’insediamento cosacco in Friuli anche al di fuori dei confini regionali.
Nella prima parte viene ricordato l’insediamento cosacco avvenuto in Friuli durante la Seconda guerra mondiale, con una particolare attenzione a quanto successo nei Comuni della Valle del Lago.
Nella seconda parte si cerca di “fare il punto” su un nuovo, recente fenomeno, quello cioè del “ritorno” in Friuli di persone singole e di gruppi cosacchi interessati a ricostruire vicende personali o comunque ad avere una conoscenza diretta dei luoghi che videro verificarsi, nel 1944-45 l’insediamento cosacco, fornendo anche un aggiornamento bibliografico.
Il libro verrà presentato venerdì 27 dicembre, alle 20.30, nel Centro Servizi di Alesso, in una serata patrocinata dalla Amministrazione comunale di Trasaghis (sono state infatti numerose le iniziative promosse dal Comune, soprattutto durante il mandato del Sindaco Augusto Picco, per favorire gli scambi culturali con i “cosacchi che tornano”).

Nella serata, dopo l’intervento di saluto del Sindaco Stefania Pisu, ci saranno le relazioni di Pieri Stefanutti L’occupazione cosacca in Friuli, tra storia e memoria (a sintetizzare il contenuto del libro) e di Franceschino Barazzutti su I cosacchi nella storia e nella attualità della Russia, (che si soffermerà sulla complessa situazione attuale dei cosacchi in Russia, tra rivendicazioni e richieste di riconoscimento della specificità). 
(dal Blog "Alesso e dintorni")

martedì 3 dicembre 2019

Addio a "Checo", un altro protagonsta della Resistenza carnica



Anche Giancarlo Franceschinis, "Checo" nella Resistenza carnica, se ne è andato.





Per conoscere la sua storia ed il suo impegno, si possono vedere le   videointerviste raccolte da Dino Ariis e inserite nel video "Carnia libera 1944. La repubblica di Ampezzo!"(vedi  http://www.nn-media.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=103 ) o le pagine sul sito "Carnia Libera 1944" (https://www.carnialibera1944.it/partigiani/nonsoloiltricolore.htm). 


Ecco il profilo che ne ha tracciato il "Messaggero Veneto":

Addio al comandante Checo: è morto il partigiano Giancarlo Franceschinis


Aveva 94 anni. Nato a San Daniele fu commissario politico 
del battaglione Leone della brigata Garibaldi Carnia 

Liberato dopo un lungo interrogatorio, si convinse a darsi alla macchia in Carnia, dove ritrovò il suo “maestro” Cristofoli. Entrò nel Distaccamento della Brigata Garibaldi Carnia, diventandone in breve tempo commissario. Rischiò più volte la vita partecipando ad azioni contro i nazifascisti, dimostrando tutto il suo coraggio e l’abilità con le armi. Celebre, a tal proposito, fu il combattimento del luglio 1944 a Sappada, che portò alla conquista della caserma della Feldgerdarmerie. Un’azione partigiana che diede una spinta decisiva al morale della Resistenza, durante la quale, però, il comandante “Checo” dovette patire la perdita dell’amico Cristofoli, “Aso”.

«Amato compagno Aso, fratello più che amico e compagno di lotte, compagno di tante azioni dei primi tempi della resistenza che noi soli sappiamo, che ricordavamo noi soli ridendo, te ne sei andato troppo presto lasciandoci senza guida. Che faremo ora senza di Te?». Questo un passaggio del diario di Franceschinis dedicato proprio alla morte di Cristofoli. Sono i mesi della Libera Repubblica Partigiana della Carnia, che videro “Checo” tra i protagonisti di quell’esempio di democrazia sotto il giogo nazista.

Anche il presidente dell’Anpi di Milano, Roberto Cenati, ricorda la figura di Franceschinis: «Parlava spesso la nascita della Repubblica democratica di Ampezzo, nella Carnia occupata dai nazifascisti. Fu un miracolo che durò poche settimane, ma che bastarono a lasciare dei precedenti dai quali, la futura Costituzione Italiana, non poté prescindere: l’abolizione della pena di morte, il riconoscimento di pari opportunità alle donne che, considerate anch’esse capi famiglia, avevano il diritto al voto. La libertà – conclude – non ci è stata regalata, ma è stata conquistata per tutti noi da donne e da uomini che, come Franceschinis, non rimasero indifferenti, ma che fecero una scelta ben precisa: quella di combattere contro le nefandezze del nazifascismo».

Dopo la guerra Franceschinis, come accennato, si trasferì a Milano aprendo uno studio legale, esercitando fino alla pensione la professione di avvocato. «Rinnovo il dolore e il cordoglio dell’Anpi Udine – dice ancora Spanghero – per la scomparsa di un personaggio come Franceschinis, che ha contribuito a far sì che l’esperienza della Repubblica Libera della Carnia diventasse realtà». Spanghero difficilmente parteciperà ai funerali del comandante “Checo” a Milano, ma annuncia un evento per ricordare la sua figura in Carnia, ad Ampezzo, dove fu tra gli artefici della Resistenza friulana.
Alessandro Cesare
(Messaggero Veneto, 3 dicembre 2019)

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