Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

martedì 31 maggio 2011

Pàlcoda, luogo della memoria della Resistenza friulana

Fra i tanti "Luoghi della memoria" della Resistenza friulana, singolare il borgo sperduto di Pàlcoda, sulle montagne sopra Tramonti di Sotto, base partigiana nell'estate 1944 e oggetto dei rastrellamenti nazifascisti dell'autunno (vi trovarono la morte il comandante Battisti, assieme a Sergio, Jole e Jena).



Inaugurazione a distanza per la chiesa di Pàlcoda


Pàlcoda si raggiunge soltanto a piedi. Due ore di cammino dal parcheggio di Tramonti di Sotto e tre quarti d'ora dal borgo di Tàmar. Costruita alla fine del 1600 dai montanari per affrancarsi da imposte e servitù, Pàlcoda, diventata simbolo di libertà, all'inizio del Novecento conta 150 residenti. La famiglia Masutti abbandona Pàlcoda, per ultima, nel 1923. Nell'autunno 1944 Pàlcoda e il vicino borgo di Tàmar sono rifugio di partigiani. Il 5 e 6 dicembre 1944, nazifascisti e decima Mas attaccano Tàmar e Pàlcoda. Cadono i comandanti partigiani Eugenio Candon "Sergio", Giannino Bosi "Battisti", Jole De Cilia "Paola", Edo Del Colle "Jena". 


Sul campanile di Pàlcoda una targa dell'Anpi di Forgaria ricorda fatti e caduti. 


Nel dopoguerra Pàlcoda va in rovina. Ma la comunità tramontina non vuole perdere quelle sue radici. Dal 2003, per merito di volontari, amministrazione comunale e parroco don Fabrizio De Toni, si recupera, con campanile e chiesa, la propria storia. Sabato era prevista l'inaugurazione della chiesa. Il campanile era stato ultimato nel 2007. Le avversità atmosferiche non hanno permesso di recarsi a Pàlcoda. La festa, con monsignor Ovidio Poletto, che da vescovo aveva già inaugurato il campanile, si è ugualmente svolta a Tramonti di Sotto e sarà ripetuta a Pàlcoda il 23 luglio. Chiesa gremita a Tramonti per la messa officiata dal vescovo emerito e dai parroci: don Omar Bianco di Tramonti e Val Meduna, don Roberto Tondato, don Arturo Rizza di Orcenico e don Ruggero Mazzega di Roveredo. Inni del coro del Cai di Spilimbergo. Toccante omelia di monsignor Poletto che, citando alcune strofe di "Radici" del cantautore Francesco Guccini, ha elogiato, con il recupero di Pàlcoda, quello delle proprie radici. La festa ha poi vissuto il momento conviviale. Pergamena ricordo consegnata a monsignor Poletto e attestato per Antonio Masutti che ha costruito e donato le porte in ferro della chiesa. Ben 150 riconoscimenti a singoli e associazioni, offerti dalla parrocchia. Una conchiglia con la quale si dissetavano i pellegrini diretti a Santiago di Compostela. Sul retro il motto "... In cammino", al centro la medaglia della chiesa di Pàlcoda disegnata da Caterina Costa. Foto di gruppo con il sindaco Giampaolo Bidoli, monsignor Poletto, i parroci attuale e precedente, Patrizia Bertoncello, presidente della Pro loco, Renato Miniutti del Gruppo Pàlcoda, Francesco Facchin della Consolrestauri e l'architetto Massimo De Paoli, direttori del restauro, Antonio Zambon, presidente Cai regionale. Con loro parrocchiani, cacciatori, componenti della Protezione civile, alpini, guardie forestali. Al rinfresco è seguito lo spettacolo su Pàlcoda "Se viene neve". Sigfrido Cescut 


Sul borgo di Pàlcoda, vedi: http://lastoriafantasma.blogspot.com/2010/11/palcoda-nascosta-tra-le-montagne.html


Sulla figura di Battisti, vedi: http://www.anpiginolombardiversilia.it/news/news_dic_09.htm#20
o anche, sulla figura di  Paola:
http://www.anpigiovaniudine.org/files/File/Jole%20De%20Cillia.htm

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