Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

lunedì 4 luglio 2011

Un monumento a ricordo dei partigiani fucilati a Pordenone


UN MONUMENTO A RICORDO DEI PARTIGIANI FUCILATI
   
Nell’ex Caserma Franco Martelli in Via Montereale  a Pordenone è stato  inaugurato un Monumento alla memoria partigiana.
 
Il monumento è  dedicato  a  Franco Martelli, Rinaldo Azzano, Olivo Chiarot, Davide D’Agnolo, Ferruccio Gava, Agostino Mestre, Giacobbe Perosa, Pietro Pigat, Edoardo Ruffo ed Elli Vello, i dieci partigiani  fucilati dai nazisti e fascisti  tra il novembre 1944 e gennaio 19 45.
L’Anpi provinciale, l’Apo , con il contributo del Comune di Pordenone e dela Fondazione CRUP hanno realizzato  questo luogo della memoria  dove  è stato collocato il Monumento progettato dal professor Mario Rossi, partigiano “Fiamma” che ricorda coloro che morirono per la libertà e la democrazia.
Il programma  ha previsto  l’incontro sul luogo alle 10.30 cui  sono seguiti gli interventi dei sindaci di Pordenone ed  Azzano Decimo  e del presidente della Provincia. Testimonianze  sono state portate dal Giuseppe Giust , presidente onorario e Mario Bettoli, presidente entrambi  dell’Anpi provinciale,  e da Cesare Marzona  presidente dell’Apo di Udine. L’orazione ufficiale in rappresentanza dell’Api nazionale  è stata pronunciata da Ilio Muraca, generale di Corpo d’Armata e Cavaliere di Gran Croce.
Nella  presentazione del volume sul monumento alla resistenza l'allora  Sindaco Sergio Bolzonello ricorda che  .. “nel cortile della caserma in cui vennero trucidati, tra il novembre del ’44 e il gennaio del ’45, il maggiore Franco Martelli e 9 giovani partigiani, sorge ora, per iniziativa dell’ANPI provinciale in collaborazione con l’APO, un luogo della memoria a ricordo imperituro dei caduti della libertà e della democrazia. La forma adottata è quella di un monumento e mai, come in questo caso, la parola “monumento” nel suo significato etimologico di ammonire e ricordare, appare tanto indicata per definire nel contempo il ripudio della guerra e delle dittature e l’insegnamento dei valori di libertà e di democrazia.
Questo monumento, - prosegue il Sindaco - realizzato da Mario Rossi, nasce da un impulso morale e civile di vecchi partigiani e delle istituzioni democratiche, ma è stato idealmente edificato dalle Italiane e dagli Italiani di ogni credo politico e appartenenza sociale che, all’indomani dell’8 settembre, intrapresero il loro cammino di lotta e di sacrificio che per molte vite si concluse tragicamente. Da quel sangue e da quelle vite spezzate il nostro Paese, che per un ventennio conobbe l’onta della dittatura e fu scaraventato in una guerra sanguinosa e luttuosa, alleato di un regime tra i più nefasti della storia, conobbe la sua risurrezione, riacquistò la sua libertà e democrazia perdute ed entrò da Paese rispettato nel consesso delle Nazioni libere.
Questo luogo non è “contro” chicchessia, ma è “per” promuovere e favorire gli eterni e immutabili valori di pace, giustizia e libertà che sono riassunti nella Carta Costituzionale.
Conclude  ricordando che  -  “ soprattutto per i giovani e per tutti coloro che chiedono dove essa sia nata, rispondiamo con Pietro Calamandrei: - questa Carta è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione -.

http://www.fvgnotizie.it/attualita/un-monumento-a-ricordo-dei-partigiani-fucilati, rid. e adat.)

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