Album di guerra

Album di guerra
I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

mercoledì 13 aprile 2011

Guerra nel Gemonese: i punti su cui ancora indagare

Riproponiamo un  post pubblicato nel febbraio 2008 sul sito http://blog.ialweb.it/gemonese45 (prima che esso non sia più  visualizzabile ) per fornire  una panoramica di quelli che sono ancora i campi su cui indagare, per chi volesse approfondire la tematica del periodo della guerra nel territorio del Gemonese.  Nonostante il post risalga a più di tre anni addietro, esso mantiene ancora pressoché intatta la propria validità.


7/2/2008 - COSA INDAGARE ANCORA, NELLA GUERRA DEL GEMONESE?

Sappiamo, se non quasi tutto, parecchio sul doloroso periodo che va dal 1943 al 1945 a Gemona e nel Gemonese. Eppure ci sono ancora parecchie cose che possono essere approfondite.
Vogliamo provare ad elencarle?

1)     I tedeschi ed i fascisti
Cosa sappiamo dell’organizzazione tedesca, che proprio a Gemona vide collocare uno dei tre  Comandanti per la sicurezza (Sicherungskommandant) che operarono in Friuli? Quali furono i rapporti tra i tedeschi e i fascisti, in particolare il V Reggimento della Milizia Territoriale che ebbe sede a Gemona?

2)     La Resistenza
Quale fu l’effettiva genesi della nascita ed il dipanarsi delle formazioni partigiane? Quali i rapporti tra Osovani e Garibaldini?






3)     I cosacchi
Quali le caratteristiche dell’insediamento cosacco a Gemona, nelle due diverse fasi, dall’estate all’ottobre ’44 e dall’ottobre ’44 alla Liberazione?

4)     La Todt
Quale fu il complesso, veramente rilevante, dell’intervento dell’Organisation Todt nel Gemonese, una struttura che, dalla sede di Ospedaletto, con svariate Imprese, si distribuiva in tutto il territorio con un sistema di fortificazioni, sbarramenti, bunker, gallerie? E di tutte queste opere, non sarebbe opportuno provvedere a una catalogazione e studiare una qualche forma di recupero e promozione in termini di ricerca storica e turismo culturale?

5)     Gli Alleati
Sappiamo molto degli effetti dei bombardamenti del ’45; qualcosa potremo ancora scoprire dalle ricerche di Michele D’Aronco negli archivi Alleati… ma sul ruolo di inglesi e americani sono ancora parecchie le cose da chiarire (in primo luogo sulle Missioni)
 
6)     I giorni della Liberazione
Se i lavori di Gianfrancesco Gubiani hanno ricostruito “il 28 aprile” di Gemona, molto resta ancora da indagare per definire l’effettivo svolgimento dei fatti, in modo particolare sulla resa dei cosacchi, gli scontri coi nazisti sulla Statale e a Ospedaletto, la dolorosa “striscia di sangue” degli ultimi giorni (dalla Pontebbana ad Avasinis a Venzone), i convulsi momenti dell’immediato dopoguerra…
 
7)     Il ruolo della popolazione
Fascisti, partigiani, e poi… la gran parte della popolazione ha vissuto in una sorta di “zona grigia” che sarebbe opportuno portare alla luce. Testimonianze spicciole, minute, eppure capaci tutte di offrire un contributo di ricostruzione.

Lavoro, dunque, ce n’è. Spazio per offrire un tassello di ricerca, ancor di più.

lunedì 11 aprile 2011

Rinnovato interesse per la storia dei bombardamenti alleati sul Friuli

Che la storia della guerra in Friuli sia stata segnata anche dai bombardamenti alleati è un fatto noto, sottolineato anche dalle ricerche di Lao Monutti (La morte che venne dal cielo) e di Michele D'Aronco (Ali sull'Alto Friuli).
Singoli episodi di quelle lontane vicende vengono sempre di più approfondite: dopo la Missione 139 (un volume edito da Aviani con le ricerche di F. Stergulc, E. Vinci e F. Orlando  sull'abbattimento di due bombardieri americani a Chiusaforte nel febbraio 1945), si sta ora indagando su un fatto similare, la caduta di un bombardiere americano in Carnia, nella zona di Lovea, nell'aprile 1945.

Ne hanno dato notizia, i primi giorni di aprile,  sia il Gazzettino che il Messaggero Veneto. Ecco la cronaca riportata dal sito "Alto Friuli":

La storia del bombardiere americano
precipitato tra i boschi della Val Chiarsò

La storia del bombardiere americano
precipitato tra i boschi della Val Chiarsò

di David Zanirato

La comunità di Lovea di Arta Terme è risalita alla storia del velivolo americano schiantatosi a Stavoli di Roncs nel 1945. A ricordo di quella tragedia, ha provveduto a scoprire una targa in legno ed alluminio - recuperato dallo stesso aereo - nel medesimo posto dove cadde.
Erano le 15,55 del 4 aprile 1945 quando il bombardiere americano Oklahoma Betsie precipitò di fronte al paese di Lovea, nella val Chiarsò, precisamente nella località di “Stavoli di Roncs”. Il 4 aprile scorso, alla stessa ora, la comunità locale in ricordo di quella tragedia, ha provveduto a scoprire una targa in legno ed alluminio - recuperato dallo stesso aereo - nel medesimo posto dove l’aereo cadde.

“Abbiamo voluto ricordare questo evento per cercare di tener viva la memoria su un fatto eccezionale successo al tempo della guerra e che ormai era stato dimenticato – racconta uno dei promotori dell’iniziativa, Guido Della Schiava – ecco quindi che nei mesi scorsi abbiamo avviato una impegnativa ricerca storica, finché grazie all’aiuto di alcuni appassionati del settore, siamo riusciti a recuperare i rapporti americani dell’epoca e diverse testimonianze raccolte sul campo, che ci hanno permesso di sapere come il tutto successe”.

Dalla costa orientale della Corsica erano partiti due squadroni di bombardieri Americani B25 per bombardare il ponte ferroviario di Drauburg in Carinzia. Durante la virata per il rientro alla base, sui cieli sopra Ravascletto, i due aerei si toccarono, causandosi a vicenda danni notevoli. Uno dei due precipitò vicino a Liariis di Ovaro e morirono tutti i sei membri dell’equipaggio. L’altro, l’Oklahoma Betsie, si trovò a virare verso la valle del But, tre aviatori si lanciano col paracadute, uno morì, gli altri furono catturati dai Cosacchi.

Quando il bombardiere arrivò nella Val Chiarsò altri due si lanciarono e subito dopo l’aereo si schiantò in un tentativo disperato d’atterraggio. Un pilota riuscì comunque a sopravvivere ma poi venne ucciso a calci dal capo di una banda di Caucasici giunti da Valle- Rivalpo. Ora tutto ciò sarà raccolto in un libro di prossima pubblicazione.

sabato 9 aprile 2011

Ragionando sui fatti della guerra nel Gemonese: un discorso che riprende

Dal gennaio del 2008 al dicembre 2010, sul sito http://blog.ialweb.it/gemonese45/ è rimasto attivo un Blog che si è occupato di fornire materiali di documentazione sulle vicende  e sui particolari ancora non definiti delle vicende della seconda guerra mondiale nel territorio dell'Alto Friuli.
Ora, dal momento che Ialweb ha deciso di sospendere il servizio  di blog, quella esperienza prosegue ora su questo Blog, parallelamente a quella del Blog "Alesso e Dintorni".
Per capire come ci si muoverà, è sufficiente rileggere la presentazione del Blog originario, dal momento che essa mantiene la sua validità programmatica.
Cercheremo di crescere .... mettendo in collegamento quanti sono interessati a queste tematiche.
Mandi



In un articolo uscito su "Pense e Maravee" del marzo 2001 e intitolato "Gli anni bui di Gemona", si iniziava a ragionare sul fatto che, nella copiosa documentazione bibliografica riguardante Gemona, in particolare in quella, abbondantissima, uscita dopo il terremoto, continuassero a rimanere in ombra gli anni della seconda guerra mondiale.
Forse proprio da allora è partito un nuovo tentativo di ricerca finalizzato a  raccogliere e riesaminare documenti e testimonianze, un'impostazione che ha portato ad alcuni significativi risultati, per esempio al contributo “Gemona tra il 1943 ed il 1945”, pubblicato da Pieri Stefanutti sul numero unico della Filologica nell'autunno del  2001,  al libro "Gemona liberata" di Gianfrancesco Gubiani, uscito nel 2004, al libro  “Memorie di Nino, partigiano della Osoppo” di Ezio Bruno Londero, pubblicato nell’aprile del 2007.
Con questi lavori conclusi, e a proposito di altri iniziati, ci si è augurati allora " l'avvio di un "circolo virtuoso": che gli elementi raccolti  provochino cioè dibattito e diano la possibilità di raccogliere ulteriori documentazioni e ulteriori testimonianze". L’auspicio riguardava, in sostanza, di sfruttare quel periodo per certi versi favorevole, con lo  stemperarsi delle polemiche politiche e con il conseguente privilegio dato a  una  ricostruzione dei fatti  su un piano puramente storiografico, con la possibilità di poter accedere a documentazione d'archivio prima inaccessibile o di cui si ignorava l'esistenza, sfruttando inoltre il fatto che  i protagonisti diretti sembrano ora maggiormente disposti a ricostruire quei fatti con serenità e distacco obiettivo.
Sulle pagine di questo blog si intende proprio fare il punto delle diverse ricerche attuate a proposito delle vicende della guerra a Gemona e nell’intero comprensorio del Gemonese, dando auspicabilmente l’avvio a un dibattito ed alla raccolta di materiali e testimonianze utili a definire quei fatti ormai lontani ma ancora carichi di ideali, tensioni, problematiche non chiarite.
Speriamo che sia un tentativo capace di incontrare interesse e attenzione. Lo spazio è aperto, sia ai commenti sia, soprattutto, ai contributi.

Lettori fissi

Collaboratori