Il libro sarà illustrato dal prof. Flavio Fabbroni dell'Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione; sarà presente l'Autore, fratello del comandante partigiano "Barba Mario".
Uno spazio per documentarsi e confrontarsi sulle vicende della seconda guerra mondiale in Friuli, in particolare nella zona del Gemonese
Album di guerra
mercoledì 28 dicembre 2011
Un nuovo libro sulla Resistenza in Carnia: le "Memorie" di Dante Candotti
Nuova occasione per "rileggere" le vicende della Resistenza in Carnia con la presentazione del Libro “Memorie” di Dante Candotti, che si terrà il giorno di giovedì 29 dicembre 2011 alle ore 11.00 presso il palazzo del Museo di Ampezzo, Sala Unfer.
Il libro sarà illustrato dal prof. Flavio Fabbroni dell'Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione; sarà presente l'Autore, fratello del comandante partigiano "Barba Mario".
Il libro sarà illustrato dal prof. Flavio Fabbroni dell'Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione; sarà presente l'Autore, fratello del comandante partigiano "Barba Mario".
venerdì 23 dicembre 2011
Natale 1944, un augurio dalle baite di Porzus
A chi segue il Blog, una occasione per riflettere, durante il periodo natalizio, con un documento singolare, assai poco conosciuto: il messaggio lanciato ai partigiani dal comando osovano sulle baite di Porzus. Era un natale di guerra, pieno di incognite e di incertezze sull'avvenire. Poco più di un mese dopo, i fatti avrebbero avuto, per quella postazione partigiana, una tragica evoluzione. Il testo, dunque, si presta a una doppia chiave di lettura.
Ordine del giorno n. 6 23 dicembre 1944
Ricorrenza natalizia.
In occasione della Festa del Santo Natale e di Capodanno, questo Comando invia a tutti i raparti dipendenti il più affettuoso augurio, che vuole essere esteso anche alle famiglie di tutti i patrioti. E’ un altro Natale di guerra che ci trova ancora lontani dalle persone care, dal focolare domestico; che ci trova lontano dagli agi della vita civile. E’ ancora un grande sacrificio che la Patria chiede a noi e alle nostre famiglie. Proprio in questi giorni di festa, più acuta si fa la nostalgia della casa e della famiglia; e più si sente il peso di questa nostra dura vita. Ma è necessario pensare che questo sacrificio servirà a risparmiare di più grandi ai nostri figli, alle persone care che abbiamo lontane, per le quali noi combattiamo, serve a donare finalmente la libertà e la pace all’Italia e a tutti gli Italiani degni di questo nome. E’ l’augurio che più spontaneo esce dal nostro cuore in questi giorni, e che presto venga la vittoria e, con questa, la libertà e la Pace.
Nelle nostre malghe, intorno ai focolari, anche se fuori ulula il vento, stretti in una sola volontà e in una sola Fede, dobbiamo anche noi sentirci uniti alle nostre famiglie che festeggiano raccolte nella intimità il Santo Natale. Quello che manca di benessere materiale, sia sostituito in noi dalla nostra coscienza che stiamo compiendo e che compiremo fino in fondo il nostro dovere, per l’avvenire della Patria e delle nostre famiglie per la fine d’una triste epoca di violenza e di ingiustizia.
Il Delegato Politico Il Comandante
Paolo Bolla
Corpo Volontari della Libertà
Comando Gruppo Brigate Osoppo dell’Est
Ordine del giorno n. 6 23 dicembre 1944
Ricorrenza natalizia.
In occasione della Festa del Santo Natale e di Capodanno, questo Comando invia a tutti i raparti dipendenti il più affettuoso augurio, che vuole essere esteso anche alle famiglie di tutti i patrioti. E’ un altro Natale di guerra che ci trova ancora lontani dalle persone care, dal focolare domestico; che ci trova lontano dagli agi della vita civile. E’ ancora un grande sacrificio che la Patria chiede a noi e alle nostre famiglie. Proprio in questi giorni di festa, più acuta si fa la nostalgia della casa e della famiglia; e più si sente il peso di questa nostra dura vita. Ma è necessario pensare che questo sacrificio servirà a risparmiare di più grandi ai nostri figli, alle persone care che abbiamo lontane, per le quali noi combattiamo, serve a donare finalmente la libertà e la pace all’Italia e a tutti gli Italiani degni di questo nome. E’ l’augurio che più spontaneo esce dal nostro cuore in questi giorni, e che presto venga la vittoria e, con questa, la libertà e la Pace.
Nelle nostre malghe, intorno ai focolari, anche se fuori ulula il vento, stretti in una sola volontà e in una sola Fede, dobbiamo anche noi sentirci uniti alle nostre famiglie che festeggiano raccolte nella intimità il Santo Natale. Quello che manca di benessere materiale, sia sostituito in noi dalla nostra coscienza che stiamo compiendo e che compiremo fino in fondo il nostro dovere, per l’avvenire della Patria e delle nostre famiglie per la fine d’una triste epoca di violenza e di ingiustizia.
Il Delegato Politico Il Comandante
Paolo Bolla
venerdì 16 dicembre 2011
Il "caso Seravalli", tra Buja e la Val del Lago del 1945
Leonardo Serravalli fucilato a Buja il 1º maggio 1945
Messaggero Veneto, 15 dicembre 2011
Un’inedita pagina della storia di Buja all’indomani dell’8 settembre 1943 è raccontata da Celso Gallina, appassionato di storia locale nel libro (Aviani & Aviani) “Con un manifesto avverti che mi hanno ucciso innocente”. Tema, l’uccisione del fascista Leonardo Seravalli, fucilato dai partigiani il primo maggio ’45 nei pressi del cimitero di Buja. «La storia di quest’uomo e la sua veemente dichiarazione di innocenza sono giunte fino a noi attraverso un percorso curioso e apparentemente casuale – racconta l’autore –: l’accorata lettera-testamento che Seravalli ha consegnato a don Pacifico Durisotti prima di morire». Una missiva che in oltre mezzo secolo è passata di mano in mano fino a raggiungere l’autore, il quale ha deciso di ricostruire il caso Seravalli «per riconsegnarlo alla memoria collettiva». Originario di Gemona, padre di famiglia impiegato dalla locale banca popolare quale esattore delle tasse, nonché segretario del fascio di Trasaghis, Seravalli fu condannato a morte e assassinato da alcuni partigiani della Brigata Rosselli nei pressi del cimitero di San Bartolomeo. (m.d.c.)
Il cippo collocato un tempo sul luogo della fucilazione |
lunedì 5 dicembre 2011
Venerdì Folco Quilici a Verzegnis presenta il suo libro sui cosacchi
Venerdì 9 dicembre alle 20.45, nella sala consiliare del municipio di Verzegnis, Gianpaolo Carbonetto presenterà il romanzo di Folco Quilici, La dogana del vento, la storia di Guido e di Pjotr, un soldato cosacco delle milizie occupanti giunte in Italia a seguito dei tedeschi nel 1944-’45. Interverrà l’autore.
Condurrà la serata Monica Tallone, intermezzi musicali di Mariko Masuda con Paolo Gonnelli. Letture a cura di Renza Marzona e Luciano Marsili.
Nell'occasione sarà possibile visitare la Mostra fotografica: “Cosacchi: popolo di intrepidi cavalieri e generosi cavalli” per concessione del curatore Cristiana Pasianotto.
(notizia riferita dal sito carnia.la)
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