Album di guerra

Album di guerra
I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona
Visualizzazione post con etichetta Visco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Visco. Mostra tutti i post

martedì 11 ottobre 2011

A Villach, in Austria, la mostra "Quando morì mio padre", testimonianze dai campi di concentramento sul confine orientale


12 ottobre 2011, ore 10:40  HTL (liceo tecnico) Villacco, Tschinowitscher Weg 5
 Inaugurazione della mostra 
Quando morì mio padre / Ko je umrl moj oče / Als mein Vater starb
Zeichnungen und Zeugnisse von Kindern aus Konzentrationslagern an der italienischen Ostgrenze.
Eröffnung: Mittwoch 12. Oktober 2011, 10:40 Uhr HTL Villach, Tschinowitscher Weg 5
Begrüßung, GrußworteHans Haider, Bürgermeister Helmut Manzenreiter.
Einleitender Vortrag: Disegni e testimonianze di bambini dai campi di concentramento del confine orientale
                      (Zeichnungen und Zeugnisse von Kindern aus den Konzentrationslagern der italienischen Ostgrenze)
                                                       Dario Mattiussi, Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale
Öffnungszeiten: an Schultagen vom 13. bis 28. Oktober von 08:00 bis 16:00 Uhr.
Führungen: Hans Haider -04242 41675, Horst Ragusch/Silvia Biazzo-0650 2424555
.
Offene workshops: Anfrage an: Silvia Biazzo und Horst Ragusch -0650 2424555, horst.ragusch@gmail.com
1.Entdecken neuer Wege im Umgang mit Ausstellungen
   - Wodurch berühren und was bewirken die Zeichnungen traumatisierten Kinder?
  - ihre kindliche Kunst - therapeutisch wirksam und ein unmittelbarer Zugang zu Geschichte?
2.„razza e lager“ : die verdrängte dunkle Seite Italiens: Die KZ des duce und kultureller Rassismus.
.Beschreibung: http://www.kaernoel.at/kaernoel/img/events/9531sm.jpg
Stane Kumar, 1943
Es gibt kaum eine Region in Europa, in der nahezu alle Kriege und gewalttätigen Konflikte des 20. Jahrhunderts so direkte und unmittelbare Folgen hatten, wie im Alpen-Adria-Raum. Dies gilt für den Ersten Weltkrieg, wo die Region Frontlinie war, dies gilt für den antifaschistischen Widerstand, der hier begonnen hat, noch bevor in Deutschland die Nationalsozialisten die Macht ergriffen, dies gilt für den Zweiten Weltkrieg, in dem es hier nicht nur zu regulären Kämpfen kam, sondern starke Partisaneneinheiten aktiv waren, dies gilt für den Kalten Krieg, als die Ost-West-Grenze direkt durch die Region verlief und die Stadt Görz, wie Berlin, in zwei Teile spaltete. Die Elementarereignisse des 20. Jahrhunderts, – Weltkriege, Nationalsozialismus, Faschismus, antifaschistischer Widerstand, Vernichtung des Judentums, Kommunismus, post-kommunistischer Bürgerkrieg und demokratischer Wiederaufbau – für all dies war diese kleine Region ein großer Schauplatz.
Werner Wintersteiner
Die Ausstellung
Die Zeichnungen und Schriften wurden vom Archiv der Republik Slowenien und vom Slowenischen Museum für Zeitgeschichte zur Verfügung gestellt und von Metka Gombac, Boris M. Gombac und Dario Mattiussi zusammengestellt..
Begleitende Vortragsreihe:
I campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi
(Die italienischen Konzentrationslager für die jugoslawische Zivilbevölkerung)
Alessandra Kersevan, Coordinatrice di Resistenza Storica Udine
Mittwoch, 19. Oktober 2011, 19:00 Uhr, Kulturhofkeller, Lederergasse 12
Das anständige Kärnten – eine Drohung
Zur sonderbaren Kontinuität rechten Denkens in der liberalen Gesellschaft
mit Walther Schütz, ÖIE Kärnten/Bündnis für eine Welt
Dienstag, 25. Oktober 2011, 19:00 Uhr, Kulturhofkeller, Lederergasse 12
»adesso vivevamo in un lager«
Präsenz von Lager und Rassismus – Absenz der Erinnerung
mit Silvia Biazzo & Horst Ragusch (Universität Klagenfurt)
Dienstag, 8. November 2011, 19:00 Uhr im Gasthof Kasino, Villach, Kaiser-Josef-Platz

domenica 7 agosto 2011

Incroci della storia: dal campo di concentramento di Visco ad Osoppo

Slavenka con l'on. Violante

Morta l’internata
nel campo fascista

Domenica 7 Agosto 2011, Il Gazzettino
VISCO – Slavenka Ujdur, cavaliere della Repubblica, ex internata nel campo di concentramento fascista di Visco, se n’è andata da questo mondo a 88 anni (funerali martedì alle 17). Una vita lunga e laboriosa, con il segno del dolore, ma anche con la gioia di vedere tre figli, nipoti e parenti che le hanno voluto bene, e venerata fino all’ultimo. È deceduta assistita da loro, a Osoppo, nella sua abitazione, in mezzo ai campi, al bosco, alla natura che guarda alle rupi della fortezza. Era nata a Gradac, in Dalmazia, e a 17 anni, vittima dell’Italia fascista, in un dramma che aveva coinvolto tutta la famiglia, viene internata a Visco. Il paradosso della sua vita è stato che, sino alla fine degli Anni Novanta, pressoché nessuno le aveva creduto che quello fosse stato il luogo in cui la sua vita di ragazza era stata imbalsamata dietro il filo spinato. «Campi fascisti da noi? nazisti se mai, quelli sì, ma non di Italiani, quelli erano stati buoni in guerra». Quando comparve un ampio studio sul campo, le credettero. Nella ex caserma “Luigi Sbaiz” era stato il luogo del suo dolore. E lei ci tornò nel 2000, insieme con tanta gente italiana e slovena, con un incontro promosso dalla Associazione di Gorizia e di Salcano, “Concordia et Pax”. Lei venne con figli parenti, amici, e depose tre mazzi di rose rosse: uno nel campo, ancora intatto nel suo cuore logistico; uno nel cimitero sulla lapide dei 25 morti del campo, e uno in chiesa. Fiori per quelli che non erano tornati, e per pregare Dio che non venissero di nuovo tempi in cui il fascismo aveva fatto eclissare l’umanità. Slavenka ha sposato un italiano, un Venchiarutti di Osoppo, e i suoi figli (Albino è stato sindaco) parlano italiano, friulano e croato. Non ha mai odiato, nonostante sentisse sempre cocente l’ingiustizia e il sopruso.
      Ferruccio Tassin

Lettori fissi

Collaboratori