Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona
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sabato 23 aprile 2011

La memoria della Todt a Gemona – 4 – Testimonianza di Romeo Gubiani



Nel '44 sono arrivati quelli della Todt (una sorta di Genio militare) a fare i primi lavori sulla pista di aerei di Osoppo, per circa un Km. Io avrei dovuto rientrare sotto le armi (fino all'8 settembre ero a Tolmezzo, da dove sono scappato) e mi mandavano anche le cartoline precetto, ma lavorando con la Todt sapevo che avrei potuto essere esonerato dal servizio militare.
Finita la pista, siamo andati a fare fortificazioni sul Cumieli. Stavano infatti montando delle baracche; c'era un italiano a fare da interprete e lui mi ha fatto assumere. Era l'Impresa Dittus di Konstanz. Mi avevano mandato ancora cartoline-precetto, ma bastava che le presentassi in ufficio per annullarle.
C'erano operai da ogni parte del Friuli, anche persone rimaste tagliate fuori dal fronte. Dopo qualche tempo sono arrivati i cosacchi; uomini, donne, carrette. Nei primi tempi c'erano delle famiglie, anche Moldave, poi li hanno mandati oltre Tagliamento. Sono rimasti quindi solo militari, dell'esercito formato in Russia contro Stalin.
Le relazioni reciproche erano abbastanza buone. C'era qualche piccolo attentato  qualche volta (per esempio una volta, sulla piazzetta, è stato fatto saltare un compressore) ma senza che arrecassero grossi danni. Il bauleiter Finzer alloggiava nelle elementari, col baufuherer Otto e altri ufficiali.
Non c'erano dissidi, coi tedeschi; andavano in giro per le case, conoscevano tutti... Avevano fatto allargare  una galleria (dove tenevano in fresco la birra) come rifugio antiaereo. Tutte le gallerie delle fortificazioni venivano usate quando arrivavano i bombardamenti aerei...




La memoria della Todt a Gemona – 5 – Testimonianza di Noè Polame


Mio zio, mio padre e mio fratello avevano lavorato con la ditta Ceschia per i tedeschi nella pista dell'aeroporto di Osoppo, quando i tedeschi avevano costruito una pista di 4 chilometri. Col treno arrivavano i carri armati, carri da 60 tonnellate,  che venivano caricati a Osoppo su dei Gopta, aerei che avevano tre motori per ala e dodici ruote per lato; dopo il rullaggio, partivano sulla pista e venivano mandati giù a Cassino.
Eravamo una squadra, con la Tomaschitz-Cosano, lavoravamo 12 ore al giorno,  prendevo 930 lire al mese. Partivamo da Venzone e andavamo a lavorare con la Todt a S. Agnese. Passavano i bombardieri... lanciavano dei manifestini, e i tedeschi mi mandavano a raccoglierli, per bruciarli (ma un paio ne ho conservati). 
I partigiani facevano spesso sabotaggi e portavano via materiali.
Il tedesco mi ha poi mandato a Rivoli Bianchi: c'era una macchina per spianare. Io e un altro, con la civiera, andavamo a prendere le pietre per la massicciata. I tedeschi avevano gia pronti  dei pezzi di binario, lunghi 4 metri, per sostituire i pezzi andati distrutti coi bombardamenti (gli aerei alleati venivano fuori dalla "buse di Bordan" per lanciare bombe sulla ferrovia; la prima volta uno dei nostri si é ferito per essere andato a sbattere sulle rocce, con lo spostamento d'aria..)..
Un giorno, eravamo nascosti nella galleria del Crist, dove andavamo a nasconderci durante i bombardamenti. Il bauleiter ci ha ordinato di andare a lavorare anche quando c'era il preallarme: noi ci siamo rifiutati e allora lui ha fatto intervenire un camion di soldati, armati tutti con la machinen pistolen, così, per una settimana, abbiamo dovuto obbedire. Un giorno la seconda puntata di bombardieri ha colpito un tedesco che era di guardia, facendogli portar via la testa. Ci siamo nascosti un buco, tolti la giacca di servizio e messa sulla testa... siamo stati mezzo sepolti dal pietrisco nello spostamento d'aria...
Calata finalmente la polvere, abbiamo visto che il capo stava  facendo l'appello: é stato lui a farmi notare che ero ferito alla testa, che sanguinavo per una scheggia... Sono intervenuti dei mezzi di soccorso tedeschi: due donne mi hanno medicato e mi hanno dato del liquore forte per farmi passare il dolore. I tedeschi ci hanno dato ciascuno dieci centesimi e una pagnotta, permettendoci di andare a riposare per un po'.
Io, poi, - dopo settembre - ho chiesto trasferimento a Venzone. Mi hanno assegnato un altro lavoro.

Il ponte di Rivoli Bianchi bombardato

(Pubblicate nel dicembre 2008 sul Blog "Guerra nel Gemonese")

martedì 19 aprile 2011

Testimonianze dalla Todt nel Gemonese - I

GEMONA: I VECCHI OPERAI DELLA TODT HAN QUALCOSA DA RACCONTARE...


Nella proposta di iniziative tese a ricostruire le vicende di Gemona e del Gemonese nel corso della seconda guerra mondiale, proponiamo un nuovo filone.
Partiamo da due appunti scritti da sacerdoti, sulla situazione di Gemona tra il 44 ed il ‘45. Il primo è dell'allora parroco di Ospedaletto, a fornire l’importante dato delle imprese operanti al servizio della Todt:
 il paese di Ospedaletto s’era trasformato in un grande cantiere ove (oltre i comandi dell’O.T., Pionieri ed Enzian) sotto la direzione dell’Impresa Holzmann vi lavoravano altre nove imprese: Goi, Dittus, So-ho-me, Tomaschitz-Cosano, Brigo, Cassi e Lupieri, Perini, Morsello e Sturli.
Il secondo, è quello già citato di prè Pieri Londar, a descrivere l’imponente mole dei lavori predisposti dalla Todt:
"In Cjamparis, sul Cumieli, sul cuel di Dorondon a' vevin dut ben finît: busis, postazions, trinceis, fossalons, galariis, magasens, dut in ordin. Il Cumieli al era tant sbusât ch'al sameave un colepaste. Sante Gnês 'e jere difindude ancje di dôs filis di piramidis..." (I Cosacs in Friul, p. 45).

Ora, dei “reperti fisici” (bunker, gallerie, trincee…) si è già parlato, auspicando la possibilità di attuare iniziative per il loro recupero. Ma altrettanto importante (e probabilmente più urgente)  è dare spazio alla raccolta delle memorie, dei ricordi di quanti nella Todt hanno lavorato: cos’hanno fatto e dove, quale era il rapporto con i tedeschi e con i partigiani…
Qualcosa è stato fatto, ma tanto bisognerebbe fare (e presto, perché i protagonisti sono sempre di meno).
Una volta di più, si ribadisce che le pagine di questo blog ospiteranno volentieri testimonianze di questo tipo. Il materiale (registrazioni, fotografie, documenti acquisiti con lo scanner, trascrizione di interviste…) possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica alessoedintorni@gmail.com   per essere poi pubblicate sul sito.
Dal Blog "Guerra nel gemonese", novembre 2008

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