Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto), domenica 6 maggio sarà in Friuli. E, questa, non è una novità. Ha annunciato lui stesso che farà visita alla malga di Porzûs, con tutto ciò che l’evento può significare, sul piano simbolico, per la resistenza. L’eccidio di Porzûs, da parte dei partigiani jugoslavi, infatti, ha segnato tragicamente la storia della Liberazione, in Friuli. È, invece, una novità la visita che nella stessa giornata il Capo dello Stato farà a Gemona del Friuli, la capitale del terremoto e della ricostruzione. Napolitano arriva nel 36° anniversario del sisma ed è indubbio che coglierà la circostanza non solo per sottolineare il grande merito dei friulani nella rinascita, ma anche per enfatizzare le prime forme di federalismo dal basso maturate proprio in Friuli, con l’affidamento alla Regione, prima, e ai sindaci, poi, delle deleghe nella ricostruzione. Con l’avvento del governo dei tecnici e la necessità di fronteggiare prepotentemente i problemi di bilancio, i temi della riforma federalista dello Stato sono stati riposti nel cassetto. Il presidente troverà buon motivo, a Gemona, per riprenderli.
Nel pomeriggio del 6 maggio, il presidente Napolitano si renderebbe protagonista di altre due visite particolarmente significative.
La prima ad Ampezzo, per celebrare la Repubblica della Carnia, fondata dai partigiani.
Nel 1944, per alcuni mesi, un’area di 2.500 km quadrati, comprendente circa 90 mila abitanti e una quarantina di Comuni, venne affrancata dal Reich hitleriano. Vi si costituì una Repubblica partigiana comprendente tutte le forze politiche democratiche, nella quale si sperimentò un eccezionale spazio di libertà e partecipazione popolare che anticipò alcune delle conquiste dell’Italia repubblicana.
Recentemente è stato implementato sul territorio il progetto «Repubblica della Carnia 1944. Le radici della libertà e della democrazia» per impulso di un imprenditore ampezzano, il partigiano Giovanni Spangaro «Terribile», che si è rivolto con una lettera aperta al presidente Napolitano per invitarlo a patrocinare l’iniziativa. L’invito è stato quindi fatto proprio dal rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, e dal presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo.
La prima ad Ampezzo, per celebrare la Repubblica della Carnia, fondata dai partigiani.
Nel 1944, per alcuni mesi, un’area di 2.500 km quadrati, comprendente circa 90 mila abitanti e una quarantina di Comuni, venne affrancata dal Reich hitleriano. Vi si costituì una Repubblica partigiana comprendente tutte le forze politiche democratiche, nella quale si sperimentò un eccezionale spazio di libertà e partecipazione popolare che anticipò alcune delle conquiste dell’Italia repubblicana.
Recentemente è stato implementato sul territorio il progetto «Repubblica della Carnia 1944. Le radici della libertà e della democrazia» per impulso di un imprenditore ampezzano, il partigiano Giovanni Spangaro «Terribile», che si è rivolto con una lettera aperta al presidente Napolitano per invitarlo a patrocinare l’iniziativa. L’invito è stato quindi fatto proprio dal rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, e dal presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo.
La giornata friulana di Napolitano si concluderà ad Illegio, per visitare la mostra, che sarà aperta da pochi giorni, dedicata ai bambini e al cielo. Il presidente della Repubblica avrà modo non solo di ammirare autentici capolavori ma anche di entrare in un tema educativo che la Chiesa friulana sta portando avanti con forza, attraverso in particolare il suo Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Non solo, al Capo dello Stato verrà presentato un esempio quasi unico di una piccola comunità di montagna che, guarda caso attraverso la cultura e in particolare la bellezza, porta avanti il suo riscatto sociale ed economico.
Il giorno successivo Napolitano sarà a Pordenone.
Il giorno successivo Napolitano sarà a Pordenone.
Preciso che con questo commento non voglio fare polemica alcuna ma era necessario mobilitare Napolitano per vedere la strada che da Bocchetta San Antonio prosegue poi verso le Malghe ripulita e rialfaltata?
RispondiEliminaLe belle figure basta farle con le autorità e non con i semplici cittadini mi viene da pensare; dopo anni di mancata pulizia delle cunette e con il manto stradale talmente consumato da far riemergere la ghiaia sottostante, in pochi giorni, magicamente la strada torna nuova...
Auspico che il Presidente voglia conoscere di più queste zone così forse le starde verranno sistemate, vedasi strada Subit-Prossenicco ; ex strada militare Subit-Taipana, Bocchetta-Masarolis, solo per fare degli esempi...