Cosacchi a Osoppo: paese ancora diviso
OSOPPO Settant’anni dall’arrivo dei cosacchi a Osoppo? Parliamone. Ma dal Comune stenta ad arrivare il patrocinio. La questione riguarda nello specifico il gruppo Ana della cittadina del Forte che si è reso disponibile a organizzare una serata sul tema proposta direttamente dall’editore Aviani di Udine. Detto e fatto: accolta con entusiamo la proposta dell’editore, il gruppo Ana osoppano ha già fissato la data per l’incontro - il 12 aprile, alle 17.30 - al teatro La Corte, le cui sale sono state messe a disposizione dal gestore Ana Thema. Per quel giorno sono già stati individuati i relatori Luca Cossa e Michele D’Aronco, e si è pure pensato all’allestimento di una mostra fotografica a cura dello stesso Aviani. Tutto pronto, dunque. Ma quello che manca è appunto il patrocinio del Comune di Osoppo e a sentire l’Ana sembra che l’amministrazione civica abbia espresso qualche titubanza in merito al riconoscimento ufficiale di quell’incontro: «Non abbiamo detto che non vogliamo dare quel patrocinio - ci ha spiegato il sindaco Luigino Bottoni -, ma semplicemente stiamo facendo le nostre valutazioni perché sul ricordo dei cosacchi ci sono diverse visioni fra la cittadinanza, perché c’è chi ha un pessimo ricordo di quella popolazione che giunse in tempi di guerra. Da qui i nostri dubbi nel concedere il patrocinio: riteniamo che, soprattutto sul fronte culturale, un’amministrazione deve stare al di sopra delle parti». Da parte sua, l’Ana di Osoppo esprime soltanto perplessità: «Ci è difficile comprendere questi dubbi - dice il capogruppo Franco Driussi - perché si tratta di un incontro culturale che fa parte dello nostra storia e dunque aperto a tutti: è soltanto un modo per riflettere su un periodo storico. Oltretutto, si tratta di un’iniziativa proposta dall’editore Aviani che è certamente ben conosciuto e ha una sua esperienza. Non capisco perché ci venga rifiutato un patrocinio che non ha alcun costo per l’amministrazione comunale». Un tema caldo, dunque, quello dei cosacchi arrivati durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, pur essendo trascorsi ben 70 anni da quegli eventi. Per l’Ana con quest’iniziativa si desidera soltanto restituire un pezzo di memoria a Osoppo, per cui il gruppo si augura che il lavoro dell’editore Aviani e delle penne nere venga apprezzato prima di tutto dai concittadini: «Le finalità degli alpini - conclude il sindaco Bottoni - sono senz’altro positive e non le mettiamo certo in dubbio, ma quel patrocinio dal Comune necessita di un’attenta riflessione nel rispetto di quei cittadini che oggi hanno un brutto ricordo di quel periodo». Piero Cargnelutti
---------
Nota di approfondimento (stessa data e luogo)
I cosacchi arrivarono in Friuli nel 1944, in piena seconda guerra mondiale. Erano 60 mila persone che rimasero qui fino al termine del conflitto, nella primavera del 1945: era un esercito che si muoveva con le famiglie e i suoi capi e i suoi sacerdoti erano stati chiamati dai tedeschi in funzione anti-partigiana. A loro sembra che Hitler avesse indicato proprio la zona dell’Alto Friuli come futura “terra promessa” e furono molti i Comuni in cui si insediarono condividendo con le popolazioni quel difficile periodo di guerra. A Osoppo arrivarono le prime decine di “russi”, così vennero genericamente chiamati all’inizio, in luglio per poi aumentare di numero nei mesi successivi a seconda delle esigenze operative. La presenza talvolta anche di migliaia di cosacchi in una comunità piccola come quella di Osoppo inevitabilmente generò difficoltà nella convivenza quotidiana. La presenza dei cosacchi era associata anche a quella dei frequenti bombardamenti effettuati dagli alleati, inizialmente sui territori limitrofi e successivamente anche a Osoppo. Memorabile, a tal proposito, lo spezzonamento del 22 novembre 1944 in cui trovarono la morte sia cosacchi che molti osoppani. (p.c.)
Nessun commento:
Posta un commento