Anche quest'anno si è rinnovato il ricordo delle vittime delle stragi nelle malghe Lanza, Cordin e Pramosio e lungo la Valle del But, opera di nazifascisti, nell'estate 1944.
Una sintesi di quei fatti, con indicazioni bibliografiche per approfondire, in un testo di Laura Matelda Puppini (inviato anche, a ridosso dell'anniversario, al
Messaggero Veneto e non pubblicato).
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Le vittime di Pramosio |
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Per non
dimenticare
Arrivarono a Paluzza il 28 maggio 1944 i tedeschi a rastrellare, e
ritornarono il 24 giugno, e lasciarono 2 morti. (Rudy di Centa,
Testimone
oculare, p. 12 e 15).
Proveniva da
Pontebba uno squadrone repubblichino che quel venerdì 21 luglio 1944 trucidò a
malga Pramosio. Questo è quanto si legge in un documento che si trova nel fondo
Terenzio Zoffi, il comandante osovano Bruno, forse da lui scritto. E scriveva
alla moglie, pochi giorni prima di morire Alessio Quaglia, di Sutrio, ucciso a
Pramosio: «
Cara moglie, (…) Saluti. Baci ai bambini». (Rudy di Centa, cit., p.
79). Erano giovanissimi Puntel Silvio, Matiz Vincenzo, Mentil Carlo e Mentil
Giovanni, aveva solo 14 anni Maieron Aldo, (Ivi, p. 25) e nulla avevano fatto,
come gli altri ma furono trucidati barbaramente. Il fratello di Gisella fu
pugnalato al collo ed al viso, (Ivi, p. 20) quasi fosse un capretto da
sgozzare, «
usarono l’arma bianca per non far sentire gli spari» precisa Rudy.
(Ivi). Cadde Andrea Brunetti in mezzo ai suoi pastori, riconsacrando nel sangue
malga Promosio, (Ivi, p. 22), caddero tanti innocenti nella Val Bût in quei
giorni. Il 22 luglio al mattino la colonna proveniente da Promosio si
ricongiunse ad altri “banditi repubblichini” (doc. cit. fondo Zoffi) e proseguì
verso Paluzza e Sutrio massacrando. Ed a Paluzza il maggiore italiano Uccelli
comandava con il tenente delle SS, (Di Centa, p. 32) perché l’R.S.I.
collaborava con i tedeschi. Per non
dimenticare.
Laura Matelda Puppini
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Malga Lanza |