Album di guerra

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I Partigiani del Battaglione "Prealpi" a Gemona

domenica 29 aprile 2012

Napolitano in Carnia, ma non ad Ampezzo. Il rammarico del partigiano "Cino da Monte"


Caro presidente Napolitano…


Romano Marchetti
Caro Presidente,
abbiamo appreso con piacere della Sua prossima visita in Friuli, dove renderà omaggio ai partigiani della Osoppo barbaramente trucidati presso la malga Porzus da una banda impropriamente definitasi “resistenziale”.
Ci lasci tuttavia esprimere la nostra amarezza  per non aver inserito nel programma la visita ad Ampezzo, capitale della Zona Libera della Carnia nel 1944. Se Porzus rappresenta in qualche modo la lotta “fratricida” tra le componenti della Resistenza, la Carnia è l’emblema dell’unità tra le forze resistenziali e della popolazione. Non si tratta di una “compensazione” , ma di mantenere un impegno disatteso negli anni passati: l’abbiamo atteso inutilmente già nel 2010 e nel 2011, laddove sono state sempre privilegiate le città e i capoluoghi di varie parti d’Italia.  La montagna e le zone periferiche non sono mai state oggetto di quella dovuta attenzione da parte delle istituzioni  nate proprio dalla lotta della Resistenza.
Sappiamo che è prevista, nel corso della Sua visita, la proiezione del film sulla Repubblica libera della Carnia a Udine e ciò è indubbiamente positivo,  ma i carnici avrebbero desiderato che almeno un Presidente della Repubblica italiana in questi 67 anni si fosse degnato di rendere omaggio in Carnia a quanti in condizioni tragiche si sono spesi per restituire dignità e libertà alle popolazioni della montagna e all’Italia. Gli eventi altrettanto tragici del terremoto e la Mostra d’arte sacra a Illegio meritano indubbiamente un Suo saluto, ma come non tener conto anche delle attese della Carnia? In Carnia, giova ricordarlo,  si realizzò per la prima volta nel pieno della guerra il modello della Repubblica democratica gestita non da militari in armi, bensì dalla popolazione civile, che in libere elezioni a cui parteciparono anche le donne, elesse i propri rappresentanti, insieme ai rappresentanti dei partiti democratici e ai rappresentanti dei giovani, donne, operai
 e contadini.
La salutiamo con deferenza
Romano Marchetti “Da monte” – classe 1913, componente della Giunta provvisoria di Governo della Zona Libera della Carnia come “garante” delle formazioni Osoppo insieme a Andrea Lizzero per la “Garibaldi”
Pasquale D’Avolio, Presidente sezione A.N.P.I. Tolmezzo

martedì 24 aprile 2012

Telefriuli trasmette, la sera del 25 aprile, il video sugli eccidi delle malghe in Carnia


“Carnia, il sangue degli innocenti” : un video per sapere cos’è realmente successo sulle malghe carniche nel 1944

C’è una “voce” che gira da tempo in Carnia, tesa a insinuare che durante un prelievo di cavalli in Austria da parte dei partigiani carnici vi sia stata una feroce azione delittuosa, capace quindi di “innescare” la decisione di compiere una feroce rappresaglia, compiuta poi da una “controbanda” tedesca nelle malghe di Lanza, Cordin, Pramosio e lungo la valle del But, nel luglio del 1944. La prima citazione di questo tipo risale agli anni ’60, e si deve alla “Storia della guerra civile” di Giorgio Pisanò: “in quei giorni si verificò nell’Alta Carnia uno spaventoso episodio che doveva avere conseguenze gravissime per decine di poveri contadini.
Il 19 luglio, infatti, sette partigiani “gari­baldini” partirono dalla base di Luincis e, attraverso il Passo Premosio, penetrarono in territorio austriaco. Giunti in una malga nei pressi di Wurmlach, i sette assalirono una baita, uccisero due giovani pastori e violen­tarono a turno una ragazzina di dodici anni che, alla fine, venne gettata ancora viva nel siero bollente. Alla sera, in sella a dei ca­valli sequestrati nei pressi della baita, rien­trarono alla base
”.
La versione è stata ripresa più volte, da svariati ricercatori (Bellinetti Arena, Sollero, Pirina, Corbanese e Mansutti…) sino a diventare convinzione acclarata.
Dino Ariis e Pieri Stefanutti, rileggendo la documentazione bibliografica disponibile, andando alla ricerca di nuovi testi e documenti e, soprattutto, cercando dei testimoni diretti in grado di rievocare quelle esperienze lontane, sono riusciti dapprima a produrre un video, “Pramosio, il giorno dell’infamia”, presentato nel luglio del 2007 e poi, attraverso un’azione ancor più serrata, al di qua e al di là del confine, ad arrivare, con un nuovo video, “Carnia, il sangue degli innocenti” , a offrire delle risultanze per dimostrare … che quel fatto non è mai accaduto.
La ricerca ha consentito di definire in primo luogo l’effettiva entità dei furti di bestiame, cosa che è stata fatta andando “alla fonte”, consultando cioè i documenti della Gendarmeria austriaca e diversi archivi austriaci dove tale documentazione viene conservata in copia.
Il Kartner Landesarchiv di Klagenfurt, per esempio, ha elencato le azioni documentate relative alla presenza di partigiani italiani nel luglio 1944 nella fascia da Mauthen a Villach:
10.07 si segnala il furto di 22 cavalli sulla Maldatscheralm
12.07 sono stati rubati 29 cavalli dalla Zollneralm, distante ca. 4-5 chilometri ad ovest dalla Stranigeralm, da banditi che andavano verso sud.

L’evoluzione delle ricerche ha inoltre permesso di accertare che i furti di cavalli, solitamente attribuiti ai partigiani garibaldini, vanno invece in buona parte attribuiti ai partigiani della “Osoppo” e questo sulla base di testimonianze dirette, diari e memoriali dei partecipanti alle azioni.
Dell’autenticità dell’episodio delittuoso, dunque, non si è trovato alcun riscontro effettivo.
Nella zona delle malghe di Wurmlach, dove sarebbe accaduto il fatto delittuoso, nessuno ne conserva memoria. I registri anagrafici del Comune di Kotschach Mauthen non forniscono alcun elemento di conferma: tra giugno e luglio del 1944 vi furono solo due morti, due persone anziane decedute per cause naturali, nulla quindi che facesse pensare a un evento delittuoso.
E lo stesso sindaco di Kotchach – Mauthen, Walter Gottlieb, in una recente dichiarazione, ha espressamente ribadito che fatti del genere non sono accaduti nel territorio comunale.
Per verificare se un episodio del genere fosse accaduto in altre località ed erroneamente fosse stato attribuito alla zona di Wurmlach, sono stati consultati tutti i registri delle Gendarmerie della valle della Gail, non trovando alcun riferimento a un episodio del genere.
Oltretutto, una serie di interviste raccolte oltre confine, documenta il transito di diversi gruppi organizzati in “controbande”, il rientro in Austria dopo le uccisioni nelle malghe carniche, il trasporto del bestiame preso nelle malghe di Lanza e Cordin nella valle del Gail (dove poi è stato caricato su vagoni ferroviari), a ulteriore dimostrazione della insussistenza della tesi che attribuisce le uccisioni e i furti ai partigiani italiani.
Era altresì necessario verificare la fondatezza di altri episodi di violenza attribuiti ai partigiani e, inoltre, accertare quanto di vero vi fosse in alcune “voci” che giravano in Carnia relativamente alla “non attribuzione” delle uccisioni di Lanza e di Cordin alla controbanda, Da Paularo, infatti, è emersa recentemente una ricostruzione (che circola in Carnia, anche se ancora non edita ufficialmente) che, effettivamente, tenderebbe ad attribuire ai partigiani una serie notevole di furti di bestiame in Austria e anche le uccisioni di Lanza e di Cordin: nessuno degli elementi riportati riesce però, in realtà, a superare il vaglio dei controlli incrociati e ad assumere quindi elementi di veridicità.
Il video rappresenta dunque un contributo importante per una ricostruzione documentata di quelle lontane vicende. Esso sarà trasmesso da Telefriuli il 25 aprile sera, alle 21.30.

venerdì 13 aprile 2012

Esce il film dedicato alla Carnia Libera 1944

TOLMEZZO 

Ecco il film “Carnia 1944” due mesi di proiezioni

TOLMEZZO. Il film “Carnia 1944. Le radici della libertà e della democrazia” – girato nell’estate 2011 in Carnia e ad Ampezzo in particolare – sarà proiettato in regione durante questo mese di aprile


TOLMEZZO. Il film “Carnia 1944. Le radici della libertà e della democrazia” – girato nell’estate 2011 in Carnia e ad Ampezzo in particolare – sarà proiettato in regione durante questo mese di aprile. La prima si avrà a Roma nella sede regionale del Fvg in piazza Colonna il 20, quindi sarà la volta di Udine, all’auditorium alle Grazie il 24, mentre in Carnia sarà proiettato il 27 ad Ampezzo nella sala teatrale parrocchiale e a Tolmezzo. Altre proiezioni sono in programma in maggio a Udine e nella pedemontana.
Il film è nato da una idea di Carlo Tolazzi, dell’associazione “CinemaTeatroEden” di Feletto Umberto che ha scritto la traccia, rivisitati dal regista Marco Rossitti per proporlo su nastro magnetico per una produzione che vede coinvolti Università di Udine (dipartimento di Scienze umane - Centro polifunzionale di Pordenone – Laboratorio ReMoTe) e Comune di Ampezzo e che ha visto quali attori diverse persone che quei drammatici momenti hanno vissuto di persona, e molti scolari delle medie carniche
La pellicola racconta di una gita di studenti che visitano i luoghi dove sorse la repubblica libera della Carnia nel 1944, con molti flashback su quanto accadde in quei tormentati tempi.(g.g.)


da: Messaggero Veneto, 12 aprile 2012

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